25 aprile 2006

Tempo breve: ERIC DOLPHY

Sono in possesso di quattro dischi di Eric Dolphy e in tutti è impressionante.
Il primo che mi è passato tra le mani è Outward Bound, del 1960, sei pezzi, un quintetto con Freddie Hubbard, Jackie Byard, George Tucker e Roy Haynes, tre brani originali di Dolphy e una splendida versione del "classico" Green dolphin street, dove Eric si dimostra un grande strumentista dotato di una notevole sensibilità esecutiva.
Dello stesso anno è poi Far Cry, ancora in quintetto e ancora con Byard e Haynes, tre brani originali tra cui Serene, di questo disco mi ha colpito l'elevato spessore del polistrumentismo di Dolphy, il suo suono intensissimo e l'incredibile padronanza tecnica sullo strumento/i.
Poco più tardi scopro Out There con Dolphy a capo questa volta di un quartetto con Haynes alla batteria, George Duvivier al basso e Ron Carter al cello.
Disco breve di sette pezzi, tra cui spiccano le composizioni di Dolphy Out There, Serene, The Baron e 17 West dove si dimostra come un validissimo compositore.
Di questo album mi hanno colpito le intensissime e nervose improvvisazioni di Dolphy e la grande prova di Carter al cello.
L'ultimo disco è Out To Lunch, del 1964.
Al primo ascolto mi è sembrato di trovarmi di fronte ad una "creatura sconosciuta".
In realtà però, questa creatura era ben definita e sorprendente!
E' impressionante nelle composizioni, nelle esecuzioni dei singoli e del collettivo, nelle tensioni e distensioni che si creano, nelle emissioni di note degli strumenti di Dolphy, nelle forme e nelle ritmiche, nelle registrazioni, in tutto insomma, copertina compresa!
Questa creatura alla fine dei suoi quarantadue minuti si è finalmente rivelata per quello che è: un capolavoro assoluto.
Un disco straordinario di un musicista che nel suo breve tempo è stato sublime!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Paolo,
se non mi riconosci mi presento: sono Marco (Il gesto del suono, il fortino di Affori).
Passavo di qui e mi è sembrata cosa buona e giusta lasciare un commento. Come va la vita?
Io ho iniziato a lavorare, intanto continuo a suonare, scrivere e soprattutto mi dedico ai miei progettini teatrali (il 13 magio faccio anche uno spettacolo all'Associazione Colore).
Terrò d'occhio il blog per non perdere il contatto con la buonissima musica.
Non sarebbe male neanche risentirci: non vedo te, Simone, Carlo e Marta da mesi!
Intanto ti mando un "in bocca al lupo" per i concerti (magari riesco anche a venire a sentirti qualche volta).
A presto...

Anonimo ha detto...

ahhhh...ma hai anche un blog allora..e neppure mi avevi detto che fai tutti 'sti concerti in giro...prima o poi mi vedi sotto il palco..
A presto. ;-)
Davide